Diverticulum ab Helvillo-Anconam (sentieri 39 – 9)
Sulle tracce degli antichi romani
- Tempo di percorrenza: 3h (comprese alcune soste)
- Difficoltà: T – Turistico
- Lunghezza: 2,8 km
- Dislivello: massimo 210 m
Inoltrarsi sulle orme del Diverticulum significa non soltanto immergersi nella natura ma anche cogliere il fascino del percorrere, dopo secoli, gli stessi sentieri e gli stessi luoghi che furono teatro di chi sa quali avvenimenti, il procedere, insomma, “sulle vestigia degli antichi padri”. L’itinerario si raggiunge attraverso la strada che conduce al Valico di Fossato, deviazione della strada Fossato – Fabriano. Dopo circa 200 m sulla sinistra inizia il percorso attraversando il bosco mesofilo di orno-ostreto caratterizzato dalla presenza di carpino nero e orniello cui si associano aceri e cerro (Quercus cerris) nella volta arborea, mentre nel sottobosco si può osservare la presenza di corniolo, prugnolo selvatico, biancospino, ligustro (Ligustrum vulgare) e qualche esemplare di pungitopo e dafne (Daphne laureola). Questo bosco ricopre il versante più fresco della sottostante Valle Alceto, attraversata dall’antico diverticulum deviante dal tracciato principale della Via Flaminia. Quest’ultima, nata come via militare, fu costruita verso il220 a.C. dal Console Gaio Flaminio e collegava Roma a Rimini, attraversando Nocera, Fossato, Fano. La sua costruzione non fu delle più agevoli da realizzare a causa della natura del terreno montuoso, franoso, ricco di corsi d’acqua, ma vista l’importanza del tracciato si superarono tali difficoltà ricorrendo a costruzioni, quali muri di sostruzione, ponti, viadotti, opere in cui i Romani eccellevano e che tuttora ponteggiano il tracciato dell’antica via, come il Ponte di S. Giovanni, sito nei pressi dell’attuale cimitero di Fossato di Vico. E’ proprio da questo luogo che si dipartiva il Diverticulum ad Helvillo-Anconam, giusto nelle vicinanze dell’antico Helvillum (odierno borgo di Fossato di Vico), non a caso mansio nota sin dall’antichità e ricordata nei vari itinerari romani in virtù della sua centralità viaria . Oltre che per l’importanza storica, l’itinerario si presenta particolarmente bello anche da un punto di vista naturalistico. Il primo tratto in primavera è bordato da: erba trinità (Hepatica nobilis), scilla (Scilla bifolia), anemoni, primule viole che formano spettacolari macchie di colori quando ancora nello strato arboreo soltanto il corniolo presenta la tipica fioritura gialla che precede quella di tutti gli altri alberi. Dopo circa 1,5 km il bosco lascia il posto a prati-pascoli secondari (ottenuti cioè dalla attività dell’uomo), tra cui di particolare interesse si presenta una zona umida sita appena prima del Sasso della Rocca. In questo punto il Diverticulum prosegue attraverso pascoli xerici verso il passo di Chiaromonte, diretto a Sassoferrato , ma il nostro itinerario si dirige verso il valico di Fossato, continuando per il sentiero n.9, incontrando prati con fioriture di forte suggestione, soprattutto in primavera, quando primule, non ti scordar di me, viole, ranuncoli, anemoni e numerose orchidee li ricoprono susseguendosi in una variazione cromatica di raro spettacolo. Incantevole si presenta il panorama sulla piccola vetta a m.832 prima di scendere verso il valico. Qui la posizione dominante sull’ambiente circostante permette di ammirare il paesaggio in un’ampia visuale spaziando con la vista al versante marchigiano dell’Appennino e ai sottostanti paesi pedemontani.
Da qui si ridiscendono i prati fino all’imbocco della pineta che attraverso un breve tratto in discesa conduce al valico.