L’artigianato del legno, diffuso ampliamente in tutta la regione, riveste notevole importanza, essendo di antichissima origine. Si può affermare con certezza che non esista paese o località in cui non vi sia almeno una bottega di falegname. Le specializzazioni degli artigiani in questo campo vanno dalla produzione di infissi, di mobili fino alla riparazione di tutta una serie di strumenti usati in agricoltura ma l’Umbria si caratterizza per la presenza di specializzazioni artistiche del settore come il restauro, l’intaglio, l’intarsio, la produzione di strumenti musicali di liuteria e di scuola organaria che comprende anche il restauro di antichi strumenti.
Un laboratorio di liuteria specializzata nella realizzazione di strumenti musicali antichi – liuti, citole, vielle, sinphonie, arpe, chitarre – è attivo ad Assisi, città che vanta anch’essa un’antica tradizione nella lavorazione del legno. Caratteristica è la creazione di strumenti, tratti da modelli iconografici delle basiliche assisane.
Tra i centri più vivaci di produzione nel campo della lavorazione del legno si caratterizza Città di Castello, che vanta una tradizione per la produzione del mobile antico, in particolare rinascimentale. Numerosi sono i laboratori, le piccole industrie di mobili in stile, i laboratori di restauro e i negozi di antiquariato. Ogni anno dal 25 settembre al 3 ottobre si tiene la mostra annuale del mobile in stile e d’antiquariato. Da visitare le numerose botteghe artigiane e le falegnamerie.
Foligno è una città di antichissima tradizione organaria. Sin dal tardo Medioevo si ha notizia degli eccellenti mastri organari di Foligno e dei loro strumenti, rinomati nelle corti dell’Italia centrale e dei quali l’affresco "La Musica" di Palazzo Trinci del sec. XIV conserva la memoria storica. La stessa maestria rese altrettanto celebri, nei secoli successivi, nomi come quelli dei Cataleni attivi in Umbria e nelle Marche tra il XVII ed il XVIII sec., Dell’innovativo Luigi Galligani (1741-1839 ca) che introdusse notevoli modifiche tecniche e foniche ispirate a varie scuole europee, ed infine dei Fedeli, rinomati in tutta Italia e persino all’estero, attivi dal sec. XVII al 1929 anno della morte dell’ultimo esponente Zeno Fedeli (1849 – 1929). Testimone di questa antica tradizione è oggi la Fabbrica Artigiana di Organi PINCHI fondata da Libero Rino Pinchi (1905 – 2000), che apprese il mestiere di organaro presso la prestigiosa bottega dei Fedeli. La Fabbrica Artigiana di Organi è membro della Associazione Italiana Organari e della International Society of Organbuilders.
Gubbio ha saputo conservare le più antiche tradizioni culturali e artigianali. Non è un caso che proprio a Gubbio esistano ancora le “università” dei falegnami, insieme a quelle dei calzolai e dei sartori.
Dal 1978 esiste in città una “Scuola di Liuteria che ospita allievi provenienti, oltre che dall’Italia, anche da altri Paesi Europei ed Extra-Europei. Il programma didattico prevede essenzialmente esercitazioni pratiche per la costruzione di strumenti musicali a corda come Violini, Viole, Violoncelli, Liuti e Chitarre classiche ma anche materie teoriche quali: Musica, Disegno, Acustica, Tecnologia del legno, Storia dell’Arte, Chimica. La sede attuale della Scuola è in Piazza S. Pietro, presso l’antico Monastero di S. Pietro. A Gubbio, uno degli allievi migliori della scuola ha dato vita ad una bottega artigiana che, oltre a costruire e restaurare preziosi strumenti classici, realizza, su richiesta, pregevoli strumenti moderni come bassi, chitarre acustiche ed elettriche. Centro vivace di produzione, nel campo della lavorazione del legno, risulta essere anche Orvieto, città in cui si segnala la presenza di una bottega artigiana dedita alla realizzazione di pupazzi, ispirati alla tradizione popolare, prodotti con antichi strumenti di lavoro che servono a sgrossare la materia prima costituita da semplici rami di albero da cui vengono tratti oggetti di eccezionale originalità. Da alcuni anni, nei pressi di Orvieto, è attivo anche un laboratorio artigiano di liuteria per la costruzione di chitarre e bassi elettrici.
Opere grandiose dell’arte dell’intaglio del legno si trovano anche a Perugia. Basti pensare agli stalli lignei e al piccolo pulpito della Sala del Collegio della Mercanzia. Altri capolavori si trovano in San Domenico, in S. Pietro e nella cattedrale di San Lorenzo con il suo coro intagliato da Maiano e Domenico Tasso.
Tra le botteghe artigiane si segnala, a Perugia, l’attività di liuteria, principalmente per la costruzione di chitarre.
Tra i principali centri produttivi dell’Umbria, già in età comunale, è Todi. Grazie alla sua posizione geografica che domina la valle del Tevere, dal Medioevo si sviluppano in città le attività artigianali di cui particolarmente fiorente è quella della lavorazione del legno.
La tradizione antica è tutt’oggi molto viva, cosicché Todi annovera una schiera di abili costruttori di mobili in stile, di raffinati ebanisti, intagliatori e intarsiatori, scultori e restauratori. I laboratori artigiani sorgono, spesso, in splendidi ambienti.
I mobili vengono realizzati con tecniche tradizionali, ispirandosi alla grande cultura del Cinquecento. La conoscenza delle tecniche originali permette di procedere alla conservazione e al restauro di opere di elevato valore.
In quest’ arte gli artigiani tuderti sono abilissimi perpetrandola da generazioni e facendo della città, uno dei centri più rinomati dell’Umbria.
L’arte dell’intaglio è quella che richiede maggiore attenzione e testimonianze antiche di questa sono ravvisabili nei cori delle absidi della Cattedrale e della Basilica di San Fortunato. Ancor più antica è l’arte dell’intarsio che ha nobilitato i più antichi cori delle cattedrali umbre.
Un esempio mirabile di intarsio è rappresentato dal coro ligneo della cattedrale di Todi, opera del Bencivenni, tra le più preziose del XVI secolo.