Sin dal Medioevo la forza idraulica del fiume Menotre, che anticamente si chiamava Guesia, venne sfruttata per alimentare mulini da olio e da grano e gualchiere per la lavorazione di panni e carta.
Tra i primi ad utilizzare l’energia del fiume furono i frati benedettini dell’abbazia di Sassovivo, che possedevano alcune gualchiere, tra cui quella di Pale, nel comune di Foligno.
Nel XV secolo la potente famiglia dei Trinci divenne proprietaria della cartiera di Pale e da quel momento impresse il suo stemma in filigrana. La carta prodotta lungo tutta la valle del Menotre veniva riconosciuta come di ottima fattura, quasi ineguagliabile. Di questa antica tradizione, che viene portata avanti nei secoli, il censimento industriale del 1927 segnala 10 fabbriche di carta in Umbria che già nel 1930 sono ridotte a due.
Attorno al 1970 le cartiere attive, tra Pale e Belfiore sono tre, appartenenti alle famiglie Cardelli, Cruciani e Sordini. Di queste solo l’ultima è tuttora attiva e porta avanti una tradizione iniziata da Nicola Sordini, al quale va riconosciuto il merito di aver diffuso in Umbria, nel Lazio e nelle Marche, l’uso delle moderne macchine per la lavorazione della carta.
Oggi la produzione della Nuova Cartiera Sordini è indirizzata verso il settore di cartoncini monogetto colorati pannosi, monolucidi e bilucidi sia in formato che in bobine, con l’utilizzo esclusivo di carta da macero di qualità pregiata.
Una parte della produzione, viene direttamente utilizzata per il confezionamento di cartelline per ufficio di vari tipi.